Il canale dedicato alla musica di Alchemy-Sound Radio
Il primo concerto rock della storia
Venerdì 21 marzo 1952 a Cleveland, Ohio, ha luogo il Moondog Coronation Ball che verrà poi definito “il Big Bang del Rock And Roll”.
Organizzato da Alan Freed con artisti sia bianche che neri, allo spettacolo viene aggiunta una data per il giorno successivo a causa della grande richiesta. Sui biglietti però non vengono distinte le due date e il venerdì si presenta una folla eccessiva per la capienza della Cleveland Arena.
Lo show finisce nel peggiore dei modi: i pompieri disperdono con gli idranti la folla inferocita. Non mancheranno feriti e danni alle strutture.
Venerdì 21 marzo 1952 a Cleveland, Ohio, ha luogo il Moondog Coronation Ball che verrà poi definito “il Big Bang del Rock And Roll”.
Organizzato da Alan Freed con artisti sia bianche che neri, allo spettacolo viene aggiunta una data per il giorno successivo a causa della grande richiesta. Sui biglietti però non vengono distinte le due date e il venerdì si presenta una folla eccessiva per la capienza della Cleveland Arena.
Lo show finisce nel peggiore dei modi: i pompieri disperdono con gli idranti la folla inferocita. Non mancheranno feriti e danni alle strutture.
The Rock N’ Roll Hall Of Fame
Il 26 gennaio 1986 si svolse a New York l’inaugurazione di quello che diventerà l’Olimpo del Rock e della musica in generale: il museo del Rock N’ Roll Hall Of Fame, con sede a Cleveland in Ohio. L’elenco degli artisti ammessi viene pubblicato tramite la cerimonia annuale di New York e le nominations sono articolate per categorie e sono rivolte a band o singoli artisti che abbiano avuto un ruolo di significativa rilevanza nel mondo del rock n’ roll.
Nel corso degli anni si è registrata un'apertura verso artisti collocabili in una sfera musicale non propriamente rock, dando adito a polemiche e strumentalizzazioni legate ad aspetti dello show business.
Il 26 gennaio 1986 si svolse a New York l’inaugurazione di quello che diventerà l’Olimpo del Rock e della musica in generale: il museo del Rock N’ Roll Hall Of Fame, con sede a Cleveland in Ohio. L’elenco degli artisti ammessi viene pubblicato tramite la cerimonia annuale di New York e le nominations sono articolate per categorie e sono rivolte a band o singoli artisti che abbiano avuto un ruolo di significativa rilevanza nel mondo del rock n’ roll.
Nel corso degli anni si è registrata un'apertura verso artisti collocabili in una sfera musicale non propriamente rock, dando adito a polemiche e strumentalizzazioni legate ad aspetti dello show business.
L’uomo in nero
Con la sua aria da ribelle silenzioso e il suo stile country venato di gospel e follia, Johnny Cash arriva alla Sun perché sente che a Memphis, più che a Nashville, la sua musica avrebbe potuto essere valorizzata.
Sam Phillips gli lascia grande autonomia e le canzoni, caratterizzate non a caso da un accompagnamento essenziale, mettono in risalto la sua voce calda e profonda.
E’ con I walk the line che ottiene il suo più grande successo alla Sun, per la quale incide il primo long playing nella sotria dell’etichetta, Johhny Cash and Hiss Hot and Blue Guitar, prima di passare alla Columbia, per una carriera che nei decenni successivi diventerà leggenda.
Con la sua aria da ribelle silenzioso e il suo stile country venato di gospel e follia, Johnny Cash arriva alla Sun perché sente che a Memphis, più che a Nashville, la sua musica avrebbe potuto essere valorizzata.
Sam Phillips gli lascia grande autonomia e le canzoni, caratterizzate non a caso da un accompagnamento essenziale, mettono in risalto la sua voce calda e profonda.
E’ con I walk the line che ottiene il suo più grande successo alla Sun, per la quale incide il primo long playing nella sotria dell’etichetta, Johhny Cash and Hiss Hot and Blue Guitar, prima di passare alla Columbia, per una carriera che nei decenni successivi diventerà leggenda.
Graceland
Il 26 marzo 1957 Elvis Presley acquista (per 102.500 dollari) Graceland, lussuosa dimora in stile coloniale costruita nel 1939 e così chiamata, in onore della figlia, dal proprietario della fattoria originaria su cui sorge la proprietà.
Elvis si trasferisci quindi in Bellevue Boulevard con i suoi genitori Vernon e Gladys, che fino a pochi anni prima avevano vissuto in condizioni di estrema povertà.
Graceland, luogo in cui Elvis è sepolto dopo la sua morte avvenuta il 16 agosto 1977, è da molti anni uno dei luoghi più visitati degli Stati Uniti.
Il 26 marzo 1957 Elvis Presley acquista (per 102.500 dollari) Graceland, lussuosa dimora in stile coloniale costruita nel 1939 e così chiamata, in onore della figlia, dal proprietario della fattoria originaria su cui sorge la proprietà.
Elvis si trasferisci quindi in Bellevue Boulevard con i suoi genitori Vernon e Gladys, che fino a pochi anni prima avevano vissuto in condizioni di estrema povertà.
Graceland, luogo in cui Elvis è sepolto dopo la sua morte avvenuta il 16 agosto 1977, è da molti anni uno dei luoghi più visitati degli Stati Uniti.
Rock ‘n’ Roll, origine e significati
Qualcuno sostiene che sia stato il leggendario dj Alan Freed a inventare il termine “rock ‘n’ roll”. A Freed va sicuramente riconosciuto il merito di aver popolarizzato qualcosa che aveva origini più antiche. Il termine rocking and rolling, usato dai marinai per visualizzare le fluttuazioni dei vascelli in balia dei marosi, ai primi del ‘900 è utilizzato per descrivere il fervore delle messe gospel, mentre a fine anni ’40 viene associato al rhythm ‘n’ blues, inteso come forma d’espressione artistica che sprigiona energia e sensualità.
Qualcuno sostiene che sia stato il leggendario dj Alan Freed a inventare il termine “rock ‘n’ roll”. A Freed va sicuramente riconosciuto il merito di aver popolarizzato qualcosa che aveva origini più antiche. Il termine rocking and rolling, usato dai marinai per visualizzare le fluttuazioni dei vascelli in balia dei marosi, ai primi del ‘900 è utilizzato per descrivere il fervore delle messe gospel, mentre a fine anni ’40 viene associato al rhythm ‘n’ blues, inteso come forma d’espressione artistica che sprigiona energia e sensualità.
Musica e impegno sociale
Fin dalle sue origini, la musica rock ha sempre interpretato il duplice ruolo da un lato puro intrattenimento e dall’altro espressione di una controcultura impegnata sul fronte di tematiche delicate e da risvolti sociali che spesso hanno trasceso in ideologie politiche.
A differenza del passato, gli anni 80 sono stati l’epoca in cui vengono messe da parte le rivoluzioni utopistiche e si passa ad azioni concrete, tramite raccolte fondi e iniziative di benedicenza.
Già nel 1982, Peter Gabriel aveva promosso l’iniziativa del festival World Of Music, Art and Dance per il Terzo Mondo, ma uno degli episodi più importanti, in cui si è espresso al meglio l’impegno sociale nel mondo della musica, è stato il Live Aid, del 13 luglio 1985..
L’evento è stato realizzato in contemporanea tra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna e sui rispettivi palchi dallo Stadio Wembley di Londra e dal JFK di Philadelphia, si sono alternati i nomi più illustri del rock e del pop.
L’evento ha avuto un impatto mediatico straordinario ed è stato seguito in diretta tv da oltre un miliardo di persone, consacrando la tv come il più popolare strumento di comunicazione anche per la musica.
Sempre a scopo di beneficenza, nel 1984 è stato realizzato il brano Do they know it’s Christmas accreditato alla Band Aid, nel Regno Unito e nel 1985 è stata la volta di We are the world accreditato al supergruppo Usa for Africa, negli Stati Uniti.
Fin dalle sue origini, la musica rock ha sempre interpretato il duplice ruolo da un lato puro intrattenimento e dall’altro espressione di una controcultura impegnata sul fronte di tematiche delicate e da risvolti sociali che spesso hanno trasceso in ideologie politiche.
A differenza del passato, gli anni 80 sono stati l’epoca in cui vengono messe da parte le rivoluzioni utopistiche e si passa ad azioni concrete, tramite raccolte fondi e iniziative di benedicenza.
Già nel 1982, Peter Gabriel aveva promosso l’iniziativa del festival World Of Music, Art and Dance per il Terzo Mondo, ma uno degli episodi più importanti, in cui si è espresso al meglio l’impegno sociale nel mondo della musica, è stato il Live Aid, del 13 luglio 1985..
L’evento è stato realizzato in contemporanea tra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna e sui rispettivi palchi dallo Stadio Wembley di Londra e dal JFK di Philadelphia, si sono alternati i nomi più illustri del rock e del pop.
L’evento ha avuto un impatto mediatico straordinario ed è stato seguito in diretta tv da oltre un miliardo di persone, consacrando la tv come il più popolare strumento di comunicazione anche per la musica.
Sempre a scopo di beneficenza, nel 1984 è stato realizzato il brano Do they know it’s Christmas accreditato alla Band Aid, nel Regno Unito e nel 1985 è stata la volta di We are the world accreditato al supergruppo Usa for Africa, negli Stati Uniti.
Entrambi realizzati, anche in questo caso, con la partecipazione di numerosi big e artisti della scena musicale del momento, tra cui i Queen, David Bowie, Simple Minds, Duran Duran, Eric Clapton, U2, Elvis Costello, Madonna, Dire Straits, Spandau Ballet e tanti altri.
I diversi siamo noi: Disco e Punk
Un fenomeno come la disco music – nato in sordina, in locali fumosi e poco raccomandabili – coesisteva con un’altra tendenza underground come il punk, che faceva del binomio trasgressione e ribellione al sistema, la sua bandiera.
Lontani anni luce musicalmente, ma entrambi politicamente scorretti, disco e punk avevano come templi due leggendari club a New York, rispettivamente lo Studio 54 e il CBGB. Essi rappresentavano i due manifesti dell’apologia della diversità sviluppata in modo diametralmente opposto e con un’evoluzione artistica antitetica.
Il punk di New York Dolls e Ramones sbarcherà in Gran Bretagna dove, grazie ai Sex Pistols e ai Clash, troverà un terreno più fertile.
La disco, invece, da movimento inizialmente underground diventerà nel giro di pochi anni un carismatico e potente fenomeno di massa, attirandosi negatività e critiche non solo dal popolo del rock bianco e conservatore, ma anche dai fan del punk i quali, tralasciando l’origine comune di emarginazione sociale, ne diventano acerrimi nemici, fomentati dalla stampa.
Un fenomeno come la disco music – nato in sordina, in locali fumosi e poco raccomandabili – coesisteva con un’altra tendenza underground come il punk, che faceva del binomio trasgressione e ribellione al sistema, la sua bandiera.
Lontani anni luce musicalmente, ma entrambi politicamente scorretti, disco e punk avevano come templi due leggendari club a New York, rispettivamente lo Studio 54 e il CBGB. Essi rappresentavano i due manifesti dell’apologia della diversità sviluppata in modo diametralmente opposto e con un’evoluzione artistica antitetica.
Il punk di New York Dolls e Ramones sbarcherà in Gran Bretagna dove, grazie ai Sex Pistols e ai Clash, troverà un terreno più fertile.
La disco, invece, da movimento inizialmente underground diventerà nel giro di pochi anni un carismatico e potente fenomeno di massa, attirandosi negatività e critiche non solo dal popolo del rock bianco e conservatore, ma anche dai fan del punk i quali, tralasciando l’origine comune di emarginazione sociale, ne diventano acerrimi nemici, fomentati dalla stampa.
To disco or not to disco?
Al The One Show della BBC, nel 2013, quando il presentatore dice ai Blondie che secondo lui Heart Of Glass non era disco, Chris Stein, chitarrista e songwriter della band, risponde: “Noi veramente pensavamo di assomigliare ai Kraftwerk”.
La diatriba aveva origini antiche: agli esordi underground. I colleghi di palco della band, che condividevano con il gruppo newyorkese lo spotlight del club punk rock/new wave CBGB, rimasero scioccati quando sentirono la canzone alla radio.
“Alcuni erano offesi e io ero sorpresa”, afferma la cantante Debbie Harry “perché non ritenevo che Heart Of Glass fosse così diversa dal resto del nostro repertorio.”
Dall’esordio nel 1975, identificati come una grezza band punk/new wave avvezza ai localini più modesti, appena tre anni dopo i Blondie si trovano al centro del glamour, assidui frequentatori dello Studio 54 e spalla a spalla con Andy Warhol. C’era di che gridare al tradimento. Eppure continua la Harry “ Heart Of Glass narra la vicenda di un adolescente che si droga sniffando il gas da accendino, cosa che capita molto di frequente nei quartieri poveri di New York”.
Il brano aprì loro le porte alla collaborazione con Moroder per la colonna sonora di American Gigolò del 1980: Call Me ancora più dancefloor del precedente.
Al The One Show della BBC, nel 2013, quando il presentatore dice ai Blondie che secondo lui Heart Of Glass non era disco, Chris Stein, chitarrista e songwriter della band, risponde: “Noi veramente pensavamo di assomigliare ai Kraftwerk”.
La diatriba aveva origini antiche: agli esordi underground. I colleghi di palco della band, che condividevano con il gruppo newyorkese lo spotlight del club punk rock/new wave CBGB, rimasero scioccati quando sentirono la canzone alla radio.
“Alcuni erano offesi e io ero sorpresa”, afferma la cantante Debbie Harry “perché non ritenevo che Heart Of Glass fosse così diversa dal resto del nostro repertorio.”
Dall’esordio nel 1975, identificati come una grezza band punk/new wave avvezza ai localini più modesti, appena tre anni dopo i Blondie si trovano al centro del glamour, assidui frequentatori dello Studio 54 e spalla a spalla con Andy Warhol. C’era di che gridare al tradimento. Eppure continua la Harry “ Heart Of Glass narra la vicenda di un adolescente che si droga sniffando il gas da accendino, cosa che capita molto di frequente nei quartieri poveri di New York”.
Il brano aprì loro le porte alla collaborazione con Moroder per la colonna sonora di American Gigolò del 1980: Call Me ancora più dancefloor del precedente.
I quattro robot pionieri del synth-pop
Il Munich Sound devo molto al suono robotico dei tedeschi Florian Scheider e Ralf Hutter, fondatori dei Kraftwerk (Centrale Elettrica), nel 1970 a Düsseldorf, la cui elettronica minimalista produce suoni distorti, bombati, sintetici, al limite del diapason.
Il Munich Sound devo molto al suono robotico dei tedeschi Florian Scheider e Ralf Hutter, fondatori dei Kraftwerk (Centrale Elettrica), nel 1970 a Düsseldorf, la cui elettronica minimalista produce suoni distorti, bombati, sintetici, al limite del diapason.
La passione di Schneider per le drum machine lo porta a usarne alcune da lui stesso costruite artigianalmente, ma la parte del leone, a cominciare da Autobahn del 1974, è riservata al Moog, di cui i kraftwerk faranno un ampio impiego per arricchire le loro sperimentazioni ottenute nel 1975 con Radio Activity.
Qui, tra transistor, sequencer e suoni telegrafici, spunta per la prima volta la voce umana, in inglese, nella title track.
L’acclamazione internazionale arriva tra il 1977 e 1978, con due album direzionati sempre più verso il synthpop.
L’acclamazione internazionale arriva tra il 1977 e 1978, con due album direzionati sempre più verso il synthpop.
Il primo, Trans Europe Express, è rappresentato dall’incessante brano traino dedicato alla ora defunta omonima rete ferroviaria europea, dove si possono incontrare da una “Station to Station”, David Bowie e Iggy Pop.
Nel secondo, The Man Machine, in una decadente atmosfera mitteleuropea, i quattro musicisti si trasformano definitivamente in automi, sugellando questa loro palingenesi con il brano “The Roborts”, in cui sposano un beat da dancefloor, che diverrà ancora più marcato con il successivo album Computer World.
Nel 2017, con il live 3-D The Catalogue, hanno ottenuto un grammy per la categoria “ Best dance/electronic album”.
Nel secondo, The Man Machine, in una decadente atmosfera mitteleuropea, i quattro musicisti si trasformano definitivamente in automi, sugellando questa loro palingenesi con il brano “The Roborts”, in cui sposano un beat da dancefloor, che diverrà ancora più marcato con il successivo album Computer World.
Nel 2017, con il live 3-D The Catalogue, hanno ottenuto un grammy per la categoria “ Best dance/electronic album”.
Munich Studioland
“Il Musicland era un luogo segreto e prestigioso, di cui tutti parlavano: il mondo lo acclamava, ma pochi riuscivano a entrarci”. Così il tastierista e compositore Harold Faltermeyer ricorda lo studio di registrazione per eccellenza, dove lui era di casa insieme a Moroder e Bellotte.
Situata nello scantinato dell’Arabella Hotel a Monaco, la leggendaria sala, fondata dallo stesso Moroder, era un approdo per musicisti e cantanti che vivevano in Germania, ma provenivano da tutte le parti del mondo.
Dal krautrock si era passati all’innovati Munich (Disco) Sound che in un baleno stava facendo il giro del pianeta. Era grazie soprattutto all’enorme eco internazionale ottenuto dalla Summer con Moroder che il Musicland decollò anche tra le rockstar già affermate. Che volavano in Baviera per servirsi dei sofisticati equipaggiamenti degli Studios.
Dismesso agli inizi degli anni 90, il Musicland non era comunque l’unica piattaforma dell’Eurodisco. La città di Monaco pullulava di studi dove registravano, spesso in alternanza con il Musicland, artisti come Boney M, Ronnie Jones, La Bionda e tanti altri.
“Il Musicland era un luogo segreto e prestigioso, di cui tutti parlavano: il mondo lo acclamava, ma pochi riuscivano a entrarci”. Così il tastierista e compositore Harold Faltermeyer ricorda lo studio di registrazione per eccellenza, dove lui era di casa insieme a Moroder e Bellotte.
Situata nello scantinato dell’Arabella Hotel a Monaco, la leggendaria sala, fondata dallo stesso Moroder, era un approdo per musicisti e cantanti che vivevano in Germania, ma provenivano da tutte le parti del mondo.
Dal krautrock si era passati all’innovati Munich (Disco) Sound che in un baleno stava facendo il giro del pianeta. Era grazie soprattutto all’enorme eco internazionale ottenuto dalla Summer con Moroder che il Musicland decollò anche tra le rockstar già affermate. Che volavano in Baviera per servirsi dei sofisticati equipaggiamenti degli Studios.
Dismesso agli inizi degli anni 90, il Musicland non era comunque l’unica piattaforma dell’Eurodisco. La città di Monaco pullulava di studi dove registravano, spesso in alternanza con il Musicland, artisti come Boney M, Ronnie Jones, La Bionda e tanti altri.
Rockets - Gli alieni invadono l’Italia
Quando la Rai trasmette il Pesaro Summer Show 1977 – prima volta in cui i cinque giovanotti colorati d’argento si esibiscono in Italia – la Rocketsmania sta per esplodere. Il definitivo lancio della band francese (che canta in inglese) arriva pochi mesi dopo, con il live al Teatro Lirico di Milano, ma le controversie non mancano.
In pieni anni di piombo, l’electro-disco robotica dei Rockets diventa bersaglio del movimento di contestazione giovanile che, contro il pagamento dei biglietti per vedere i concerti dal vivo, irrompe spesso con il lancio di oggetti di ogni tipo sul palco, mandando all’aria gli spettacoli, come accadde al Palazzetto dello Sport di Roma, nel novembre 1978.
Eppure, irrefrenabile, la giovane band d’oltralpe è di frequente tra i protagonisti della nostra TV di Stato.
Ospiti fissi della trasmissione Stryx, durante l’autunno 1978, nella veste di “Cosmodiavoli”, i Rockets nell’aprile del 1979, presentarono a Discoring il brano Electric Delight. Sempre nella prima del 1979, presso la discoteca Altro Mondo di Riccione, a causa delle loro coreografie pirotecniche ci furono alcuni feriti e la stampa non esitò a criticare la band per le loro performance ritenute pericolose.
L’attrazione per il “pericolo” e per l’elettronica da dancefloor non farà fermare i fan italiani tanto che, dopo l’esibizione nell’Arena di Verona per la XVI edizione del Festivalbar, nel 1980 vincono il Telegatto come “Migliore artista straniero”.
Quando la Rai trasmette il Pesaro Summer Show 1977 – prima volta in cui i cinque giovanotti colorati d’argento si esibiscono in Italia – la Rocketsmania sta per esplodere. Il definitivo lancio della band francese (che canta in inglese) arriva pochi mesi dopo, con il live al Teatro Lirico di Milano, ma le controversie non mancano.
In pieni anni di piombo, l’electro-disco robotica dei Rockets diventa bersaglio del movimento di contestazione giovanile che, contro il pagamento dei biglietti per vedere i concerti dal vivo, irrompe spesso con il lancio di oggetti di ogni tipo sul palco, mandando all’aria gli spettacoli, come accadde al Palazzetto dello Sport di Roma, nel novembre 1978.
Eppure, irrefrenabile, la giovane band d’oltralpe è di frequente tra i protagonisti della nostra TV di Stato.
Ospiti fissi della trasmissione Stryx, durante l’autunno 1978, nella veste di “Cosmodiavoli”, i Rockets nell’aprile del 1979, presentarono a Discoring il brano Electric Delight. Sempre nella prima del 1979, presso la discoteca Altro Mondo di Riccione, a causa delle loro coreografie pirotecniche ci furono alcuni feriti e la stampa non esitò a criticare la band per le loro performance ritenute pericolose.
L’attrazione per il “pericolo” e per l’elettronica da dancefloor non farà fermare i fan italiani tanto che, dopo l’esibizione nell’Arena di Verona per la XVI edizione del Festivalbar, nel 1980 vincono il Telegatto come “Migliore artista straniero”.
Il multi-universo musicale degli anni 80
Durante gli anni 80, le subculture hanno vissuto un periodo di grande fermento e sono esplose in un universo estremamente variegato di generi e sottogeneri diversi, ma che allo stesso tempo hanno saputo amalgamarsi tra loro, in un unico sistema di aggregazione.Nel pop iniziamo a sentirsi le prime contaminazioni do sonorità e melodie caratteristiche di paesi esotici e grazie ad artisti come Paul Simoin, Peter Gabriel o David Byrne si inizia a parlare di world music.
Il rock trova una nuova dimensione più mainstream e le esibizioni live iniziano a riempire gli stadi.
Nuove icone si affermano nel mondo della musica pop, soprattutto dagli Stati Uniti, come Madonna, Michael Jackson (l’album Thriller è il disco più venduto di sempre) e Prince.
Nella scena inglese, le sperimentazioni della new wave di fine anni 70 si trovano ad un bivio. In alcuni casi virano verso sonorità più pop di facile ascolto, come è accaduto per gli Spandau Ballet o i Duran Duran che apriranno la strada alla nuova british invasion.
In altri casi continuano in un ambito più underground, ma che è in grado di esercitare una forte attrazione verso le nuove generazioni, prediligendo le sonorità elettroniche, dove i moog e i sintetizzatori vanno di fatto a sostituire (almeno in parte) le classiche chitarre.
Nell’universo musicale degli anni 80, così variegato e ricco di nuove sfumature, la più grande novità rispetto al passato è legata alla figura delle donne, sempre più affermate nel mercato internazionale grazie a nomi di spicco come Madonna, Cyndi Lauper, Whitney Houston, Annie Lennox, Sinead O’ Connor e Bonnie Tyler, per citarne solo alcune.
Heavy Metal
La prima volta che è stato usato il termine heavy metal fa riferimento alla strofa “I like smoke and lightnin', heavy metal thunder, racing with the wind, and the feeling that I'm under” del brano Born To Be Wild, inciso dagli Steppenwolf nel 1968.
Questa locuzione viene anche associata al disco degli Hapshash And The Coloured Coat dal titolo The human host and the heavy metal kids, del 1967.
Un’altra teoria, invece, accredita la nascita del termine heavy metal alla recensione sul Rolling Stone, di un concerto dei Blue Oyster Cult del 1971, definito come un “suono di metallo pesante”.
La prima volta che è stato usato il termine heavy metal fa riferimento alla strofa “I like smoke and lightnin', heavy metal thunder, racing with the wind, and the feeling that I'm under” del brano Born To Be Wild, inciso dagli Steppenwolf nel 1968.
Questa locuzione viene anche associata al disco degli Hapshash And The Coloured Coat dal titolo The human host and the heavy metal kids, del 1967.
Un’altra teoria, invece, accredita la nascita del termine heavy metal alla recensione sul Rolling Stone, di un concerto dei Blue Oyster Cult del 1971, definito come un “suono di metallo pesante”.
The Who e la distruzione degli strumenti
Il mito della distruzione della chitarra (a cui Keith Moon faceva spesso seguire la demolizione della sua batteria), che caratterizza molte esibizioni degli Who, ha un’origine precisa.
Durante le performance Townshend faceva roteare la chitarra sopra la testa, ma nell’estate del ’64, durante il loro primo concerto al Railway Hotel di Harrow, il manico della sua Rickenbarker si spezza dopo aver urtato il soffitto (troppo basso) del locale. Sorpreso dall’accaduto, in uno scatto d’ira, Townshend decide di distruggere completamente ciò che resta della sua chitarra.
Da allora, quella scena di violenza catartica diventa una delle caratteristiche peculiari del chitarrista, insieme all’altrettanto celebre “windmill”, quel suo far roteare il braccio destro, per dare la pennata alle corde, sottolineando in maniera scenica la potenza dei suoi power-chord.
Il mito della distruzione della chitarra (a cui Keith Moon faceva spesso seguire la demolizione della sua batteria), che caratterizza molte esibizioni degli Who, ha un’origine precisa.
Durante le performance Townshend faceva roteare la chitarra sopra la testa, ma nell’estate del ’64, durante il loro primo concerto al Railway Hotel di Harrow, il manico della sua Rickenbarker si spezza dopo aver urtato il soffitto (troppo basso) del locale. Sorpreso dall’accaduto, in uno scatto d’ira, Townshend decide di distruggere completamente ciò che resta della sua chitarra.
Da allora, quella scena di violenza catartica diventa una delle caratteristiche peculiari del chitarrista, insieme all’altrettanto celebre “windmill”, quel suo far roteare il braccio destro, per dare la pennata alle corde, sottolineando in maniera scenica la potenza dei suoi power-chord.
Marquee Club
Aperto il 19 aprile 1958 al numero 165 di Oxford Street, il Marquee Club diventa uno dei luoghi più importanti della scena del british blues con i concerti dell’ensemble di Alexis Korner e con l’avvento dei Rolling Stones. Spostato nel 1964 in Wardour Street, il Marquee rimane il locale per eccellenza della scena blues londinese e gli Yardbirds di Eric Clapton vi registrano dal vivo il loro primo disco.
Durante gli anni ’60 lì si esibiscono Who, Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Punk Floyd e decine di altre band e artisti, mantenendo alto il prestigio del locale che negli anni ‘70 e ‘80 ospita sul suo palco tutte le più grandi band del punk e della new wave, fino al nuovo trasloco nel 1988, in Charing Cross Street.
Aperto il 19 aprile 1958 al numero 165 di Oxford Street, il Marquee Club diventa uno dei luoghi più importanti della scena del british blues con i concerti dell’ensemble di Alexis Korner e con l’avvento dei Rolling Stones. Spostato nel 1964 in Wardour Street, il Marquee rimane il locale per eccellenza della scena blues londinese e gli Yardbirds di Eric Clapton vi registrano dal vivo il loro primo disco.
Durante gli anni ’60 lì si esibiscono Who, Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Punk Floyd e decine di altre band e artisti, mantenendo alto il prestigio del locale che negli anni ‘70 e ‘80 ospita sul suo palco tutte le più grandi band del punk e della new wave, fino al nuovo trasloco nel 1988, in Charing Cross Street.
Alle origini della discografia
Il primo supporto di registrazione, il cilindro fonografico, fu inventato negli Stati Uniti, da Thomas Alva Edison, verso la fine dell’800.
I cilindri erano costituiti da piccoli barattoli metallici ricoperti da cera, su cui si potevano incidere voci e musiche. Avevano una ridotta capacità contenitiva e potevano immagazzinare al massimo due o tre minuti di suono. Il passo tecnologico successivo fu costituito da dischi in gomma lacca, messi in commercio dalla Columbia nel 1908. Posti su un grammofono, la naturale evoluzione del fonografo, venivano fatti ruotare ad una velocità prossima agli 80 giri al minuto, in modo da poter inviare il suono tramite una puntina a una tromba acustica che lo diffondeva.
Fu solo nel 1925 che la rotazione venne standardizzata ai 78 giri al minuto, con l’introduzione della sincronizzazione elettrica.
In America, la prima grande concorrenza discografica si giocò tra la Edison Records e la Columbia, che da sole gestivano praticamente tutto il mercato, anche se ben presto un sempre maggiore numero di etichette indipendenti, generalmente specializzate in repertori particolari, fece la sua comparsa e si guadagnò un non trascurabile spazio commerciale: fu l’inizio di una diffusione sempre più massiccia del disco.
Il primo supporto di registrazione, il cilindro fonografico, fu inventato negli Stati Uniti, da Thomas Alva Edison, verso la fine dell’800.
I cilindri erano costituiti da piccoli barattoli metallici ricoperti da cera, su cui si potevano incidere voci e musiche. Avevano una ridotta capacità contenitiva e potevano immagazzinare al massimo due o tre minuti di suono. Il passo tecnologico successivo fu costituito da dischi in gomma lacca, messi in commercio dalla Columbia nel 1908. Posti su un grammofono, la naturale evoluzione del fonografo, venivano fatti ruotare ad una velocità prossima agli 80 giri al minuto, in modo da poter inviare il suono tramite una puntina a una tromba acustica che lo diffondeva.
Fu solo nel 1925 che la rotazione venne standardizzata ai 78 giri al minuto, con l’introduzione della sincronizzazione elettrica.
In America, la prima grande concorrenza discografica si giocò tra la Edison Records e la Columbia, che da sole gestivano praticamente tutto il mercato, anche se ben presto un sempre maggiore numero di etichette indipendenti, generalmente specializzate in repertori particolari, fece la sua comparsa e si guadagnò un non trascurabile spazio commerciale: fu l’inizio di una diffusione sempre più massiccia del disco.
Punk, che significa?
Nell’Inghilterra di Shakespeare il vocabolo veniva usato come sinonimo di prostituta. In America, nei film polizieschi anni ’60 e ’70, il significato si allarga: il punk è un delinquente, un teppistello.
Il primo ad abbinarlo al rock è Ed Sanders, leader dei Fugs, che nel 1970 definisce “punk rock” un suo album. Sul mensile Creem sia Lester Bangs, sia Alan Vega lo utilizzano sporadicamente anche se è Dave Marsh, nel 1971, il primo critico a marchiare con “punk rock” la musica di una band da lui recensita proprio su Creem.
Dal 1975 in poi, con la nascente scena del CBGB e l’affermazione della fanzine “Punk” ideata da Legs McNeil, John Holmstrom e Ged Dunn, il termine assume i contorni più comunemente conosciuti.
Nell’Inghilterra di Shakespeare il vocabolo veniva usato come sinonimo di prostituta. In America, nei film polizieschi anni ’60 e ’70, il significato si allarga: il punk è un delinquente, un teppistello.
Il primo ad abbinarlo al rock è Ed Sanders, leader dei Fugs, che nel 1970 definisce “punk rock” un suo album. Sul mensile Creem sia Lester Bangs, sia Alan Vega lo utilizzano sporadicamente anche se è Dave Marsh, nel 1971, il primo critico a marchiare con “punk rock” la musica di una band da lui recensita proprio su Creem.
Dal 1975 in poi, con la nascente scena del CBGB e l’affermazione della fanzine “Punk” ideata da Legs McNeil, John Holmstrom e Ged Dunn, il termine assume i contorni più comunemente conosciuti.
Radio Luxembourg. l'avvento della prima radio pirata
Sintonizzarsi sulla frequenza di Radio Luxembourg, in quel decennio che andava dalla metà degli anni ’50 fino alla metà dei ’60, significava avere a disposizione un mondo sonoro impensabile per chi era costretto a seguire le radio nazionali.
Si potevano ascoltare tutte le novità del rock ‘n roll nascente, le classifiche settimanali dei dischi più venduti in America e in Inghilterra e, soprattutto un modo di fare radio che era avanti almeno dieci anni rispetto a noi. Certo la lingua era l’inglese, ma le canzoni non avevano barriere. La nuova musica che emergeva era libertà assoluta, voglia di crescere e di cambiare.
Radio Luxembourg, che era un’emittente pirata britannica, per aggirare la legislazione del suo Paese trasmetteva dal Lussemburgo, su onde medie e corte, ma successivamente comincio anche a trasmettere in FM da una nave ancorata in acque extraterritoriali. Continuò ad imperversare nell’etere fino al 19963, ma già dalla metà degli anni ’70, con la liberalizzazione della radiofonia, cominciò a subire una concorrenza molto forte che ne diminuì la portata e il prestigio del passato.
Sintonizzarsi sulla frequenza di Radio Luxembourg, in quel decennio che andava dalla metà degli anni ’50 fino alla metà dei ’60, significava avere a disposizione un mondo sonoro impensabile per chi era costretto a seguire le radio nazionali.
Si potevano ascoltare tutte le novità del rock ‘n roll nascente, le classifiche settimanali dei dischi più venduti in America e in Inghilterra e, soprattutto un modo di fare radio che era avanti almeno dieci anni rispetto a noi. Certo la lingua era l’inglese, ma le canzoni non avevano barriere. La nuova musica che emergeva era libertà assoluta, voglia di crescere e di cambiare.
Radio Luxembourg, che era un’emittente pirata britannica, per aggirare la legislazione del suo Paese trasmetteva dal Lussemburgo, su onde medie e corte, ma successivamente comincio anche a trasmettere in FM da una nave ancorata in acque extraterritoriali. Continuò ad imperversare nell’etere fino al 19963, ma già dalla metà degli anni ’70, con la liberalizzazione della radiofonia, cominciò a subire una concorrenza molto forte che ne diminuì la portata e il prestigio del passato.
Fuori dai giochi, gli outsider del punk
Tra provocazioni alla Skiantos, rock metropolitano alla Kaos Rock e new wave alla Gaznevada, in Italia alla fine degli anni ’70 c’era di che divertirsi. Oltre alle classiche declinazioni punk, però, c’era chi tentava già allora strade impervie e più personali, da vero outsider.
Come Faust’O, all’anagrafe Fausto Rossi, che sceglieva un sound decadente, con influenze loureediane e sperimentazione tutta italiana. Ivan Cattaneo che introduceva il tema dell’omosessualità in un’Italia quasi primitiva a riguardo. Gino D’Eliso che passeggiava in bilico tra cantautorato rock e punk (soprattutto con i Revolver). Garbo, che guardava verso Berlino e sceglieva Bowie come musa ispiratrice. Tutti artisti (e rispettivi dischi) degni di riscoperta e considerazione.
Tra provocazioni alla Skiantos, rock metropolitano alla Kaos Rock e new wave alla Gaznevada, in Italia alla fine degli anni ’70 c’era di che divertirsi. Oltre alle classiche declinazioni punk, però, c’era chi tentava già allora strade impervie e più personali, da vero outsider.
Come Faust’O, all’anagrafe Fausto Rossi, che sceglieva un sound decadente, con influenze loureediane e sperimentazione tutta italiana. Ivan Cattaneo che introduceva il tema dell’omosessualità in un’Italia quasi primitiva a riguardo. Gino D’Eliso che passeggiava in bilico tra cantautorato rock e punk (soprattutto con i Revolver). Garbo, che guardava verso Berlino e sceglieva Bowie come musa ispiratrice. Tutti artisti (e rispettivi dischi) degni di riscoperta e considerazione.
16 maggio 1888
A Philadelphia, Emile Berliner presenta la sua invenzione, un nuovo tipo di fonografo che usa un disco con incisioni fotografiche orizzontali: il grammofono
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23 novembe 1889
A San Francisco, California, viene realizzato il primo jukebox con quattro cilindri sonori
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20 agosto 1932
Inizia la produzione da parte della National Guitar Company della prima chitarra elettrica della storia, la Frying Pan, disegnata da George Beauchamp
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1 gennaio 1964
Nasce Top Of The Pops, programma televisivo della BBC, che consoliderà un enorme successo per più di 40 anni
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9 novembre 1967
Esce il primo numero della rivista Rolling Stone
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15-18 agosto 1969
Si tiene il festival di Woodstock
•••
A Philadelphia, Emile Berliner presenta la sua invenzione, un nuovo tipo di fonografo che usa un disco con incisioni fotografiche orizzontali: il grammofono
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23 novembe 1889
A San Francisco, California, viene realizzato il primo jukebox con quattro cilindri sonori
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20 agosto 1932
Inizia la produzione da parte della National Guitar Company della prima chitarra elettrica della storia, la Frying Pan, disegnata da George Beauchamp
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1 gennaio 1964
Nasce Top Of The Pops, programma televisivo della BBC, che consoliderà un enorme successo per più di 40 anni
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9 novembre 1967
Esce il primo numero della rivista Rolling Stone
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15-18 agosto 1969
Si tiene il festival di Woodstock
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24 gennaio 1970
Viene immesso sul mercato il mini-moog synthesizer dell’ingegnere Robert Moog
Viene immesso sul mercato il mini-moog synthesizer dell’ingegnere Robert Moog
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3 dicembre 1973
A New York apre il CBGC (Country Bluegrass & Blues) che presto divine il locale di riferimento per la scena punk rock americana
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3 dicembre 1973
A New York apre il CBGC (Country Bluegrass & Blues) che presto divine il locale di riferimento per la scena punk rock americana
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13 dicembre 1975
Il disco Radio Activity dei Kraftwerk entra nella Top 200 USA
Il disco Radio Activity dei Kraftwerk entra nella Top 200 USA
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12 gennaio 1976
Viene pubblicato il primo numero di Punk Magazine a cura di John Holmstrom e Legs McNeil
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Viene pubblicato il primo numero di Punk Magazine a cura di John Holmstrom e Legs McNeil
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13 luglio 1976
Esce il primo numero della rivista Sniffin’ Glue di Mark Perry
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1 dicembre 1976
Durante il programma Today, condotto da Bill Grundy, i Sex Pistols sfiorano la rissa con il presentatore. Episodio che. circa un mese dopo. costerà alla band la rescissione del contratto da parte della EMI
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21 dicembre 1976
Inaugurato nel quartiere londionese di Covent Garden, il Roxy, il primo locale punk di Londra, con il concerto di Siouxsie and the Banshees e Generation X
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Esce il primo numero della rivista Sniffin’ Glue di Mark Perry
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1 dicembre 1976
Durante il programma Today, condotto da Bill Grundy, i Sex Pistols sfiorano la rissa con il presentatore. Episodio che. circa un mese dopo. costerà alla band la rescissione del contratto da parte della EMI
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21 dicembre 1976
Inaugurato nel quartiere londionese di Covent Garden, il Roxy, il primo locale punk di Londra, con il concerto di Siouxsie and the Banshees e Generation X
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20 febbraio 1977
Su Rai 1 debutta Discoring, nuova trasmissione musicale
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31 dicembre 1977
Su Rai 1 debutta Discoring, nuova trasmissione musicale
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31 dicembre 1977
Primo concerto degli Iron Maiden con Paul Di Anno alla voce
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25 gennaio 1978
I Warsaw cambiano nome in Joy Division e suonano il loro primo concerto a Manchester
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28 gennaio 1978
Durante la trasmissione Scatola Aperta, della RAI, vengono mandate in onda interviste a personaggi della scena punk inglese come Johnny Rotten e gli Sham 69
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3 giugno 1978
Esordio discografico dei Joy Division con la pubblicazione dell’EP An ideal for living
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25 gennaio 1978
I Warsaw cambiano nome in Joy Division e suonano il loro primo concerto a Manchester
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28 gennaio 1978
Durante la trasmissione Scatola Aperta, della RAI, vengono mandate in onda interviste a personaggi della scena punk inglese come Johnny Rotten e gli Sham 69
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3 giugno 1978
Esordio discografico dei Joy Division con la pubblicazione dell’EP An ideal for living
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1 settembre 1978
Gary Numan entra nella top chart inglese con il brano Cars, bissando la prima posizione precedentemente raggiunta con il singolo Are friends electric? con i suoi ex Tubeway Army
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11 ottobre 1978
Dalle ceneri dei Sex Pistols, John Lydon torna sulla scena musicale con la nuova band Public Image Limited
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20 gennaio 1980
Ozzy Osbourne morde un pipistrello durante un concerto a Des Moines nello Utah, episodio per il quale si ammala di leptospirosi
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18 maggio 1980
Muore suicida Ian Curtis, cantante dei Joy Division, pochi giorni prima della pubblicazione del secondo disco Closer.
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20 agosto 1980
Prima edizione del Monsters Of Rock, con Saxon, Riot, Rainbow e Scorpions
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6 giugno 1981
Esce il primo numero di Kerrang!, storica rivista interamente dedicata all’Heavy Metal
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1 agosto 1981
Nasce MTV, il primo canale televisivo con una programmazione a carattere esclusivamente musicale
•••
8 ottobre 1981
Si apre il minitour italiano di tre date per i Dead Kenndys che suonano a Roma, Perugia e Gorizia
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10 maggio 1982
Viene pubblicato Rio, il secondo disco dei Duran Duran, che lì consacra tra la band di maggiore successo nel panorama musicale internazionale
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1 ottobre 1982
Inizia la distribuzione dei compact disc e il Giappone è il primo Paese al mondo ad adottare questo nuovo formato
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8 dicembre 1984
Vince Neil, cantante dei Motley Crue, viene coinvolto in un incidente stradale in cui muore Nicholas Dingley, il batterista degli Hanoi Rocks
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19 settembre 1985
La Commissione Commercio degli USA, su richiesta del PMRC, approva l’aggiunta dell’etichetta Parental Advisory per segnalare contenuti espliciti nei dischi
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18 aprile 1987
Su MTV parte il nuovo programma Headbangers Ball che sdogana i generi della musica “alternativa” verso un pubblico di massa
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24 agosto 1990
In Germania, nei pressi di Amburgo, si svolge la prima edizione del festival heavyl metal Wacken Open Air
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9 settembre 1992
Durante le premiazioni degli MTV Video Music Awards, Nirvana e Guns N’ Roses discutono pesantemente, sfiorando la rissa, a causa dei dissapori tra i due frontmen Kurt Cobain e Axl Rose
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7 giugno 1997
A Milano si svolge la prima edizione del Gods Of Metal
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13 aprile 2000
Dopo essere stato precedentemente citato in giudizio dalla RIAA – Recording Industry Association Of America, Napster viene trascinato in causa dai Metallica per violazione di copyright e chiuderà definitivamente l’anno seguente
11 ottobre 1978
Dalle ceneri dei Sex Pistols, John Lydon torna sulla scena musicale con la nuova band Public Image Limited
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20 gennaio 1980
Ozzy Osbourne morde un pipistrello durante un concerto a Des Moines nello Utah, episodio per il quale si ammala di leptospirosi
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18 maggio 1980
Muore suicida Ian Curtis, cantante dei Joy Division, pochi giorni prima della pubblicazione del secondo disco Closer.
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20 agosto 1980
Prima edizione del Monsters Of Rock, con Saxon, Riot, Rainbow e Scorpions
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6 giugno 1981
Esce il primo numero di Kerrang!, storica rivista interamente dedicata all’Heavy Metal
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1 agosto 1981
Nasce MTV, il primo canale televisivo con una programmazione a carattere esclusivamente musicale
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8 ottobre 1981
Si apre il minitour italiano di tre date per i Dead Kenndys che suonano a Roma, Perugia e Gorizia
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10 maggio 1982
Viene pubblicato Rio, il secondo disco dei Duran Duran, che lì consacra tra la band di maggiore successo nel panorama musicale internazionale
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1 ottobre 1982
Inizia la distribuzione dei compact disc e il Giappone è il primo Paese al mondo ad adottare questo nuovo formato
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8 dicembre 1984
Vince Neil, cantante dei Motley Crue, viene coinvolto in un incidente stradale in cui muore Nicholas Dingley, il batterista degli Hanoi Rocks
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19 settembre 1985
La Commissione Commercio degli USA, su richiesta del PMRC, approva l’aggiunta dell’etichetta Parental Advisory per segnalare contenuti espliciti nei dischi
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18 aprile 1987
Su MTV parte il nuovo programma Headbangers Ball che sdogana i generi della musica “alternativa” verso un pubblico di massa
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24 agosto 1990
In Germania, nei pressi di Amburgo, si svolge la prima edizione del festival heavyl metal Wacken Open Air
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9 settembre 1992
Durante le premiazioni degli MTV Video Music Awards, Nirvana e Guns N’ Roses discutono pesantemente, sfiorando la rissa, a causa dei dissapori tra i due frontmen Kurt Cobain e Axl Rose
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7 giugno 1997
A Milano si svolge la prima edizione del Gods Of Metal
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13 aprile 2000
Dopo essere stato precedentemente citato in giudizio dalla RIAA – Recording Industry Association Of America, Napster viene trascinato in causa dai Metallica per violazione di copyright e chiuderà definitivamente l’anno seguente
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2 dicembre 2007
Nasce il Paganfest, festival dedicato al folk metal, per opera della compagnia Rock The Nation.
L’evento getta le basi per l’interesse verso questo sottogenere
2 dicembre 2007
Nasce il Paganfest, festival dedicato al folk metal, per opera della compagnia Rock The Nation.
L’evento getta le basi per l’interesse verso questo sottogenere
Quando il metal incontra la musica elettronica
Nonostante l’heavy metal sia sempre stato un genere “senza compromessi” e fedele ai canoni che ne hanno caratterizzato lo spirito, nel corso del tempo ha subito il fascino delle contaminazioni con altri stili musicali.
Già negli anni 70 con il prog o in alcune produzioni hard rock e metal degli anni 80 (Somewhere in time degli Iron Maiden o The final countdown degli Europe) si evidenziano le prime aperture alle nuove sonorità dei synth.
La vera alchimia che porta alla nascita dell’industrial metal, però, è da ricondurre alle influenze che le sonorità EBM di Front 242, Nitzer Ebb o Frontline Assembly esercitano su band come i Ministry, e l’intera scena industrial che si sviluppa tra gli anni 90 e il nuovo millennio grazie a nomi fondamentali quali Fear Factory, Strapping Young Lad, Rob Zombie, Rammstein e tanti altri, soprattutto nella scena tedesca che prende il nome di Neue Deutsche Härte.
Magazine e “Paper Metal”
A fine anni 70, in Italia l’hard rock e il suo lato più estremo dell’heavy metal erano ancora una realtà di nicchia, attiva soprattutto in un contesto underground.
Durante il decennio successivo il giornalismo musicale, seppur lentamente, inizia ad interessarsi a questa nuova scena che va delineandosi sulla scia del successo della NWOBHM o delle prime forme di thrash proveniente dagli U.S.A. e in particolare dalla Bay Area.
Anticipando notevolmente i tempi rispetto ad altre riviste di settore, dedicate prettamente al metal, Rockerilla, già attiva dal 1978 soprattutto in ambito new wave e post-punk, è stata la prima rivista ad occuparsi di questo nuovo trend musicale, grazie alla rubrica contenuta al suo interno, dal titolo Hard ’n’ Heavy, a cura di Beppe Riva.
L’interesse verso questa rubrica tematica fu tale da spingere la redazione della rivista madre a trasformarla in un magazine periodico e indipendente.
Negli anni successivi, l’espansione del metal nel mercato discografico italiano ha contribuito alla nascita e al successo di altre due storiche riviste di settore: nel 1986 è stata la volta della rivista H/M dalla quale sono usciti nomi molto importanti del giornalismo musicale metal, mentre nell’aprile 1987, è stato pubblicato il primo numero di Metal Shock.
Le evoluzioni e le contaminazioni che hanno influenzato il metal negli anni 90 hanno innescato un cambio di rotta anche per le riviste di settore e alla pubblicazione di altre riviste specializzate come Thunder, Flash nata da una costola di Metal Shock oppure la versione italiana di Metal Hammer e le più recenti Grind Zone, dedicata al versante più estremo del metal e Rock Hard, la versione italiana dell’omonima rivista tedesca.
Già negli anni 70 con il prog o in alcune produzioni hard rock e metal degli anni 80 (Somewhere in time degli Iron Maiden o The final countdown degli Europe) si evidenziano le prime aperture alle nuove sonorità dei synth.
La vera alchimia che porta alla nascita dell’industrial metal, però, è da ricondurre alle influenze che le sonorità EBM di Front 242, Nitzer Ebb o Frontline Assembly esercitano su band come i Ministry, e l’intera scena industrial che si sviluppa tra gli anni 90 e il nuovo millennio grazie a nomi fondamentali quali Fear Factory, Strapping Young Lad, Rob Zombie, Rammstein e tanti altri, soprattutto nella scena tedesca che prende il nome di Neue Deutsche Härte.
Magazine e “Paper Metal”
A fine anni 70, in Italia l’hard rock e il suo lato più estremo dell’heavy metal erano ancora una realtà di nicchia, attiva soprattutto in un contesto underground.
Durante il decennio successivo il giornalismo musicale, seppur lentamente, inizia ad interessarsi a questa nuova scena che va delineandosi sulla scia del successo della NWOBHM o delle prime forme di thrash proveniente dagli U.S.A. e in particolare dalla Bay Area.
Anticipando notevolmente i tempi rispetto ad altre riviste di settore, dedicate prettamente al metal, Rockerilla, già attiva dal 1978 soprattutto in ambito new wave e post-punk, è stata la prima rivista ad occuparsi di questo nuovo trend musicale, grazie alla rubrica contenuta al suo interno, dal titolo Hard ’n’ Heavy, a cura di Beppe Riva.
L’interesse verso questa rubrica tematica fu tale da spingere la redazione della rivista madre a trasformarla in un magazine periodico e indipendente.
Negli anni successivi, l’espansione del metal nel mercato discografico italiano ha contribuito alla nascita e al successo di altre due storiche riviste di settore: nel 1986 è stata la volta della rivista H/M dalla quale sono usciti nomi molto importanti del giornalismo musicale metal, mentre nell’aprile 1987, è stato pubblicato il primo numero di Metal Shock.
Le evoluzioni e le contaminazioni che hanno influenzato il metal negli anni 90 hanno innescato un cambio di rotta anche per le riviste di settore e alla pubblicazione di altre riviste specializzate come Thunder, Flash nata da una costola di Metal Shock oppure la versione italiana di Metal Hammer e le più recenti Grind Zone, dedicata al versante più estremo del metal e Rock Hard, la versione italiana dell’omonima rivista tedesca.
Il folklore nordico nell’heavy metal
Durante gli anni 80 prendono forma le prime alchimie tra musica heavy metal e l’universo fantasy, condito di letteratura, mitologia e storia, tanto che già nel filone power non mancano espliciti riferimenti a Il Signore degli Anelli di Tolkien, il ciclo bretone di Artù e la Tavola Rotonda o alla cultura dei popoli Celti. Le tematiche caratteristiche del power metal, genere già ben consolidato a livello internazionale durante gli anni 90, vengono riprese anche nel black e nel death metal, fino a creare veri e propri sottogeneri indipendenti come il viking e il folk metal.
Nel nuovo millennio il fermento attorno a questa scena musicale si è moltiplicato eccezionalmente, grazie anche al successo di serie tv e alla sinergia tra eventi a tema, festival e rievocazioni storiche.
Il folk metal è il punto di incontro tra diverse tradizioni, a volte anche molto differenti tra loro, ma che ne riscrive le coordinate trovando un comune denominatore nel patrimonio culturale da cui esse stesse provengono.
Se in questo ambito la Germania è il Paese più importante per i festival, è la Scandinavia a dare i natali alla maggior parte delle band e all’evoluzione dei sottogeneri che ne derivano. Oltre che nel viking metal, questi aspetti vengono ripresi anche nel panorama black, dove lo stile musicale freddo e per certi versi quasi asettico trova la sua ragion d’essere nei suoi contenuti spesso esplicitamente estremi e vicini ai temi dell’occultismo.
Negli ultimi anni, una nuova evoluzione del genere ha proiettato molti artisti provenienti dalla scena metal più estrema verso il folk tradizionale, attraverso l’impiego di strumenti acustici, alla riscoperta della cultura norrena.
Durante gli anni 80 prendono forma le prime alchimie tra musica heavy metal e l’universo fantasy, condito di letteratura, mitologia e storia, tanto che già nel filone power non mancano espliciti riferimenti a Il Signore degli Anelli di Tolkien, il ciclo bretone di Artù e la Tavola Rotonda o alla cultura dei popoli Celti. Le tematiche caratteristiche del power metal, genere già ben consolidato a livello internazionale durante gli anni 90, vengono riprese anche nel black e nel death metal, fino a creare veri e propri sottogeneri indipendenti come il viking e il folk metal.
Nel nuovo millennio il fermento attorno a questa scena musicale si è moltiplicato eccezionalmente, grazie anche al successo di serie tv e alla sinergia tra eventi a tema, festival e rievocazioni storiche.
Il folk metal è il punto di incontro tra diverse tradizioni, a volte anche molto differenti tra loro, ma che ne riscrive le coordinate trovando un comune denominatore nel patrimonio culturale da cui esse stesse provengono.
Se in questo ambito la Germania è il Paese più importante per i festival, è la Scandinavia a dare i natali alla maggior parte delle band e all’evoluzione dei sottogeneri che ne derivano. Oltre che nel viking metal, questi aspetti vengono ripresi anche nel panorama black, dove lo stile musicale freddo e per certi versi quasi asettico trova la sua ragion d’essere nei suoi contenuti spesso esplicitamente estremi e vicini ai temi dell’occultismo.
Negli ultimi anni, una nuova evoluzione del genere ha proiettato molti artisti provenienti dalla scena metal più estrema verso il folk tradizionale, attraverso l’impiego di strumenti acustici, alla riscoperta della cultura norrena.